T.R.I.P.O.F.O.B.I.A.

2021

Compagnia
IVONA

Coreografia
Pablo Girolami

Danzatori
Lou Thabart, Guilherme Leal

Musica
Max Richter, Jacob Kirkegaard, Philip Jeck

Durata 
22 minuti

Debutto 
25 Maggio 2021 – Festival Danza Attack, Tenerife

Produzione
House of IVONA

Con il supporto di
– KOMM TANZ Teatro Cartiera, Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaboration with Comune di Rovereto;
– Festival Fuori programma & Romaeuropa Festival;
– ResiDanceXL – AnticorpiXL – Network Giovane Danza d’autore coordinated by L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino;
– Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt);
– TWAIN Centro di Produzione Danza and PERIFERIE ARTISTICHE;
– DANCEHAUSpiù, Milano;
– Regione Friuli Venezia Giulia;
– MIC (Ministero Italiano della Cultura).

Premi
– Primo Prize – Jerusalem International Choreography Competition, Jerusalem;
– Best Choreography Award – Certamen Coreográfico del Distrito de Tetuán, Madrid;
– First Prize & Audience Award – Linkage Choreography Competition, Sofia;
– Audience Award – RIDCC, Rotterdam;
– Winner Premio Twain Direzioni Altre 2022, Tuscania.

La paura dei buchi, o meglio, di tutte quelle piccole figure geometriche che, messe insieme, creano ammassi di piccole cavità. Un gioco di immagini basato su accostamenti che si ripetono tridimensionalmente e che provoca un senso di disgusto e repulsione; l’allarme viene attivato grazie a un codice intrinseco, sviluppato nel corso dei secoli dai nostri antenati, che protegge il fobico dal pericolo di essere infettato da forme parassitarie o di essere ferito da animali velenosi.
Ansia, angoscia, paura, centinaia di nomi per una singola dimensione esistenziale: la paura di perdere il controllo sul mondo, sul nostro corpo, sull’altro. Il mezzo con cui si forma uno scheletro tripofobico è la geometria, che però, grazie al contributo immaginativo della mente umana, diventa una porta attiva per la paura; riflettendo le insicurezze e le paranoie dell’uomo.

Senza fondo, dove ogni consapevolezza cade bruscamente. Affrontare una paura non è un gioco facile. I rischi sono infatti reali, ma l’esito ne vale sicuramente la pena. Sembra che giocare al gioco implichi piuttosto accettare di non giocare affatto. Con T.R.I.P.O.F.O.B.I.A. scegliamo di accettare la sfida, trasformandoci nei parassiti che si insinuano nelle sue gallerie.

Nota
Il lavoro è attualmente in fase di sviluppo in una versione completa a serata intera.